STOP parliamone - Il blog di Dora Ciotta


1- Biblioteca condominiale[altre sezioni]

 n.1-La biblioteca condominiale                                               1 ottobre 2014

 

  “Cara Dora,il pacco di libri è arrivato e io  ho inserito subito una copia del tuo libro di Lettere: “Ascoltare per comunicarenella bacheca

 del mio cortile. Forse ti ricorderai il cortile del mio palazzo a Roma,dove  collocai le mie belle piante. Ora c’è un piccolo viavai di persone in questo cortile  anche perché vi è stata installata  in bella vista  una bacheca, che custodisce libri che gli stessi condomini possono mettere e prelevare in modo informale, restituendoli  appena letti.

   Per Roma credo sia una cosa nuova . T’interesserà certo sapere che l’obiettivo è favorire lo scambio non solo di libri ma anche di  relazioni tra persone ,e non solo del condominio ,ma del quartiere di Trastevere. La biblioteca vera è allestita nel locale dove si tengono le riunioni condominiali .E’ stato trasformato  in un luogo  per le libere espressioni dei condomini con un calendario di attività (soprattutto per l’inverno) come la lettura, incontri letterari, momenti di gioco per i bambini. Si vuol fare incontrare i condomini dei 150 appartamenti  di questo grosso condominio, innanzitutto per scambi culturali.

   La cosa è  anche divertente e stempera le eventuali tensioni che a volte si creano anche nelle nostre assemblee  condominiali. La biblioteca si è data il nome di  AL CORTILE di via G. da Castel Bolognese ,30 - e un indirizzo elettronico:  biblioteca.alcortile@gmail.com “ (R.S. Roma)

 

Dora-   Una Biblioteca condominiale?iniziativa interessante. La prima in Italia mi pare si sia aperta a Milano e funziona ancora egregiamente. Se ne sono poi aperte anche altre  a Milano, e il Corriere della sera del 4 agosto u.s.,a pag. VII ,di un’altra titola  :“la biblioteca dove chiacchierare non è vietato”.

L’iniziativa è coraggiosa per le varie difficoltà  pratiche ,tutte da esplorare,che comporta sostenerla,( non basta certo una sola persona!),ma soprattutto è un’iniziativa intelligente, perché  ci induce a riflettere.

Suggerisco tre interrogativi per la nostra prima conversazione a distanza:

 

1°-Si parte dai libri per incontrarsi;quali valori in effetti si riconoscono ai libri?

 

2°-Quali bisogni e quali significati  diamo nella nostra vita all’incontro con gli altri?

 

3°-Quale ruolo dare davvero alla cultura in ordine ai conflitti tra persone e tra popoli?

 

Giuseppe – Genova - L’iniziativa di una biblioteca condominiale è certamente interessante e intelligente,come dice Dora,ma anche,per certi versi,sorprendente. Si capisce che è stata concepita da persone che credono nella “relazione” come fondamento della nostra vita. Questo mi sembra il punto di partenza fondamentale, che vale per credenti e non credenti. Ricordate  il famoso libro  di Thomas Merton “Nessun uomo è un’isola”che abbiamo letto in gioventù?Credo che questa iniziativa sia scaturita,in chi l’ha promossa,non solo da un interesse particolare al “ libro”,ma anche dalla possibilità di creare,attraverso di esso,relazioni umane nuove,svegliare interessi sopiti,avviare attività comuni tra i condomini( categoria in genere restia a comunicare).Sarà stata anche necessaria una notevole capacità di animazione e aggregazione,per far funzionare una biblioteca condominiale per 150 nuclei famigliari. Insomma un piccolo ma significativo segno di speranza in questa società frantumata,impaurita e depauperata …

 

Anna Maria – Alba- Si,bellissima questa iniziatica della biblioteca “al cortile”! Immediatamente mi ha ricordato un’esperienza vissuta anni fa quando sono stata attiva,come volontaria,nel Consultorio familiare pubblico della mia città. I primi incontri di gruppi di donne che si riunivano per confrontarsi , hanno avuto al centro un libro. Ricordo alcuni titoli: ”La donna e la sua ombra”, ”Distacchi”,”Nascere dolce”,” Parlare l’amore”…. A casa ognuno leggeva alcune pagine e poi incontrandoci ci scambiavamo i pensieri suscitati in noi da quelle letture. Quegli incontri sono stati un grande aiuto e stimolo per crescere nella consapevolezza di “  semplicemente vivere”.

 

Luisa – Venezia – Credo anch’io che l’iniziativa della bacheca nella stanza delle riunioni condominiali sia interessante e utile. Penso però che il valore di un libro dipende molto dal valore del messaggio di cui è portatore. Anche se amo moltissimo i libri,non posso sostenere che ogni libro sia una ricchezza. Mein Kampf è un esempio significativo. Importante comunque è l’interpretazione che noi diamo a quanto veniamo leggendo.

 

Chiara- Cosenza – Si,questa iniziativa è così bella che,se mai dovesse capitarmi di trasferirmi a vivere in un condominio,lancerei anch’io un’iniziativa del genere … Finora mi sono “accontentata” di partecipare agli incontri di lettura organizzati dalla Fondazione Rubbettino di Cosenza all’interno della Biblioteca di Area Umanistica dell’Università di Calabria. Ogni mese,con un gruppetto di cinque o sei persone(in genere donne),ci si riuniva per condividere le nostre impressioni sulla lettura di un libro che avevamo scelto insieme. Quante scoperte ! libri sconosciuti e che forse non avrei mai letto,la rilettura di testi letti durante l’adolescenza e che da adulta mi hanno affascinato con suggestioni nuove,ma soprattutto quanta ricchezza nelle persone che,parlando del libro letto,più o meno consapevolmente,facevano emergere aspetti della propria vita e del proprio modo di essere … A me piace molto anche scambiare i libri letti con le mie amiche e con i miei familiari. Si condividono così immagini,stati d’animo,pensieri, e ci si conosce meglio e più a fondo. Di recente ho letto un libro che mi è piaciuto molto: tutto sul “potere” della lettura e delle parole. S’intitola:”Storia di una ladra di libri” di Markusa Zusak. E’ la storia di una ragazzina che scopre il “potere” delle parole attraverso i libri e usa questo potere per stare in relazione con gli altri,aiutandoli e “guarendoli” dalle ferite che la vita infligge loro …

 

Luigi - Pavia –L’idea dei libri in bacheca mi piace. Frequento spesso,purtroppo,la sala d’aspetto di un’equipe di  specialisti di malattie rare,al S. Matteo di Pavia.Tanta gente … e ognuno con gli occhi fissi sul suo cellulare. Visi tirati,silenzio angoscioso,disagio crescente per le lunghe attese … Vorrei portare in quella sala anch’io il  libro ”Ascoltare per comunicare”,che ho ricevuto di recente da un‘amica,perché si può leggere a pezzi e bocconi,senza perdere il filo del discorso, perché ti sa confortare senza prediche,perché è carico della poesia della natura,perché … ti rifocilla di speranza.

 

Roberto – Vimercate  - Tra i molti valori che riconosco ai “libri”,c’è la magia dell’incontrarsi con se stessi, le varie interazioni del “se”con quello che legge e che riconosce eguale o diverso da se; cosa che conferma le certezze,suscita dubbi,facilita,nel silenzioso dialogo tra se e se,il cambiamento.

 

Maria Rita - Genova – Per me i libri sono compagni di vita: quelli che non ti abbandonano mai,che hanno lasciato e continuano a lasciare tracce fondamentali nella tua anima. Quello che ti hanno detto e ti dicono fa parte di te: è voglia di vivere o indignazione,è rabbia o gioia,è riso o profonda commozione,oppure stimolo per una nuova visione del mondo. Libro cartaceo, intendo, si, quello, perché è compagno del tuo spirito e del tuo corpo.

 

Anna – Genova – Penso che l’esempio della biblioteca AL CORTILE sia davvero incoraggiante,ancor più in questo tempo “digitale” che tenta di sconfiggere il libro. Ci riuscirà? Data la mia età,mi chiedo se le mie perplessità intorno al libro elettronico non siano altro che un sentimento di nostalgia per l’odore della carta,dei libri sistemati sugli scaffali,della curiosità che spinge in libreria … dei segnalibro … A leggere sono stata incoraggiata. Mi dicevano: “Ricordati:il libro è un amico”.Vero:è un amico che aiuta a confrontarsi con se stessi … poi si scopre che non tutti i libri sono amici. Ma questo è un altro argomento.

 

L’insegnante che legge a viva voce nella classe un libro lascia una profonda traccia in genere nell’animo dei suoi alunni. Emozioni e ricordi incancellabili,ma soprattutto lezioni di vita.

 

Anna - Sono convinta  però che il valore e il potere dei libri si debba scoprire in famiglia nei primi anni di vita,quando il bambino ama la ripetizione del racconto,e talvolta si ferma a domandare o si diverte a modificare la storia,cambiandola e ricambiandola. Non dimentico la Scuola e il suo compito di far scoprire e amare i libri riuscendo ad allearsi coi genitori,magari proponendo di leggere  e discutere insieme ai figli almeno un libro per le vacanze … Ma … quante difficoltà oggi...

Bambini felici quelli che sin dall’inizio,scoprono assieme ai genitori,il valore e il mistero,le avventure e i rischi della vita assaporando la forza dell’amore vero  che protegge per liberare. Certo,l'impegno a gestire il tempo famigliare ci vuole tutto....

 

Anna - Sono convinta che il valore e il potere dei libri si debba scoprire in famiglia nei primi anni di vita,quando il bambino ama la ripetizione del racconto,e talvolta si ferma a domandare o si diverte a modificare la storia,cambiandola e ricambiandola. Non dimentico la Scuola e il suo compito di far scoprire e amare i libri riuscendo ad allearsi coi genitori,magari proponendo di leggere  e discutere insieme ai figli almeno un libro per le vacanze … Ma … quante difficoltà oggi..

 

Dora-  L’iniziativa della biblioteca condominiale mi pare tenda soprattutto, partendo dai libri  a far incontrare le persone … Sono convinta che valga la pena di  scoprire i bisogni e i significati che diamo al nostro incontrarci con le persone.

 

Roberto -  Per me ha il significato dei momenti di “vita utile” : per gli altri da se,e quindi anche per se stessi.

 

Maria Rita – Dall’incontro con gli altri,io capisco se sto camminando o no,lungo il percorso retto della mia vita. Saprò se ,ancora una volta,riuscirò a tener testa alla mia impulsività,se sarò capace davvero di ascoltare,se non mi lascerò tentare dalla voglia di “incasellare” le persone. Gli altri mi aiutano a rivelarmi a me stessa. Mi portano e sempre mi porteranno a confrontarmi con altri mondi,altre idee,a cui magari non avevo voluto o potuto accostarmi.

 

Anna Maria – Si. L’incontro con l’altra persona,se genera un momento di comunicazione profonda attraverso le parole e lo sguardo,questa sintonia è un’occasione forte di vita. Ne sento il bisogno,non potrei farne a meno;mi stimola a rientrare in me stessa e a riflettere,quindi a vivere più intensamente. In questi incontri tra persone,che non si fermano alla superficie,sento che c’è un grande scambio:ricevo e do molto. Davvero spesso mi stupisce la ricchezza d’animo delle persone che incontro,una ricchezza inaspettata,come inaspettata a volte la forza di un gruppo. Nella casa di accoglienza dove vivo,sono a contatto ogni giorno con persone di culture diverse ,e percepisco che proprio nell’”incontro” quotidiano con loro può avvenire,un cambiamento che porti all’integrarsi delle diversità.

 

Anna - Se ripenso ai miei incontri con il libro,posso dire che sono stati proprio come l’incontro con una persona. Capita che scatti subitola simpatia- l’inizio del libro- che se si è fortunati ci accompagna fino all’ultima pagina. Oppure l’emozione e l’interesse iniziali si affievoliscono e si continua a fatica,quando addirittura non si interrompe la lettura. Può accadere che le prime pagine richiedano impegno, ma se questo si supera,la lettura diventa un vero piacere,nasce l’amicizia e il libro si rilegge. L’impegno che un libro esige ha più di una similitudine con le dinamiche del rapporto con gli altri. L’altro può suscitare la nostra curiosità e disponibilità a conoscerlo,lo possiamo accogliere e apprezzarne le originalità. Possiamo lasciarci interrogare,ma possiamo rifiutarlo o rapportarci con forme di acquiescenza che durano fino a quando l’altro corrisponde alle nostre aspettative. Sono del parere che romanzo o saggio che sia,un libro,oltre al suo valore intrinseco,debba attivare la relazione,suscitare discussioni, aprire all’esperienza che produce cultura.

 

Luisa –La nostra vita è intessuta di incontri .E’ un continuo incontro con gli altri e con se stessi. E nell’incontro con gli altri,la parola scritta ti permette di entrare in contatto con chi è vissuto prima di te o vive fisicamente lontano da te. L’incontro con un libro può dare moltissimo. A volte,nella mia esperienza,ci può essere addirittura maggiore ricchezza –e mi spiace doverlo riconoscere – nel leggere un libro rispetto a una conversazione “formale”.

 

Gianfranco –Martina Franca- Per me,per le mie  scelte, i libri rappresentano autentici giacimenti di riflessione,di ricerca,di spiritualità,di narrazione di storie,di comunicazione di vissuti, sentimenti, emozioni. Quando non sono opere superficiali ed effimere,infatti,i libri nascono dal sapersi mettere  in ascolto del creato,dell’animo umano,del mondo delle relazioni,dell’Amore divino. Permettono di coltivare il silenzio e di alimentare l’attitudine alla contemplazione. Mettono in relazione le persone che si accostano non episodicamente alla lettura e che,comunicandosi reciprocamente scoperte,intuizioni,emozioni,dialogano tra loro e con l’autore. E di quest’ultimo arricchiscono e prolungano la sua opera creativa. Il mio rapporto con i libri nasce all’età di undici anni,quando ho letto interamente,per la prima volta,”I promessi sposi”,scoprendo questo libro nella piccola biblioteca di mio padre. Alcune tra le mie più belle amicizie le ho intessute nel coltivare assieme la lettura di libri ricchi di senso.

 

Dora- “Condividere un’esperienza di lettura e di ascolto è alla base di un apprendimento libero e creativo” osserva il pedagogista Manara di Bergamo.

Così ,sia la libreria sia la biblioteca condominiale possono divenire un ambiente molto stimolante per bambini e ragazzi per “giocare a pensare”. “Occorre passare da un’idea di lettura come semplice trasmissione del sapere a una di esperienza”-

E qui ripropongo l’ultima mia domanda:vedete un rapporto tra libri e cultura in ordine alla soluzione dei conflitti tra persone e tra popoli?

 

Luisa - Interrogarsi sul ruolo della cultura negli equilibri del mondo apre uno spazio di riflessioni e considerazioni che va molto oltre il tema avviato in questo primo scambio. Prima di addentrarci in questa avventura dovremmo almeno accordarci su cosa intendiamo per cultura (istruzione,modo di vivere,tradizioni …),quali significati intendiamo attribuirvi.

 

Anna - Che il libro promuova cultura è vero,ma forse è opportuno confrontarsi con i diversi concetti di cultura.  I libri sono coinvolti nei conflitti tra le persone e tra i popoli,certo dipende dall’uso che se ne fa. Il libro ha un positivo valore educativo,se accompagnato da insegnamenti, esempi,coerenza,reciproca responsabilità e solidarietà.

 

Roberto – Io do alla cultura il ruolo di aiuto al riconoscimento e alla scoperta degli elementi universali che accomunano gli abitanti dell’unico pianeta,pur tre le enormi differenze tra le storie individuali.

 

Maria Rita – La cultura è stata, ed è ancora considerata da molti,nel nostro mondo,se non inutile,non così fondamentale per la vita. In una società globale,dove domina,soprattutto,la cultura tecnologica,dove ormai il “virtuale” ha in qualche modo sostituito il reale. Ma di quello che accade attorno a me,delle grandi trasformazioni che la società in cui vivo ha subito e continua a subire,che cosa posso comprendere,senza cultura,se non voglio soggiacere al dominio del “pensiero unico”? Un pensiero che vorrebbe essere dominante e che mi suggerisce “come sono” gli altri, mi dice che l’Islam è violento per sua natura,che gli stranieri devono stare a casa loro . La cultura mi permette di interrogarmi su me stessa e su gli altri,su ciò che leggo,sulle informazioni che ogni giorno mi travolgono. Mi aiuta a pormi domande,a superare i preconcetti,a guardare il mondo,i mondi,che sono così lontani e così vicini,osservandoli da vari punti di vista.

 

Franco- Alba- La cultura ha il compito di  aiutare a conoscersi,e questo è il requisito principale per affrontare il conflitto,sia tra persone che tra istituzioni e Stati. E la cultura si forma conoscendo l’altro nel dialogo parlato,scritto,letto. Un tempo la civiltà contadina trasmetteva le proprie conoscenze ed esperienze nei racconti invernali nelle stalle. Quei momenti erano profondamente formativi. Una biblioteca “discussa” potrebbe avere un effetto importante in questo senso,tanto più oggi,in cui non possiamo fermarci al nostro ambiente,ma dobbiamo cercare di capire il mondo diverso con il quale è ormai ordinaria la convivenza. Soltanto conoscendoci possiamo sperare di convivere,ma, per poterlo fare ,è necessario un sistema economico che consenta a tutti un minimo vitale,altrimenti sarà impossibile il dialogo tra chi accusa di essere la causa della sua povertà e chi teme di essere depredato del benessere che è riuscito a conquistarsi. La cultura deve essere stimolante proprio alla ricerca di un sistema di vita più equo,capace di prendere il meglio di ogni esperienza.

 

Gianfranco – Io penso che la cultura,correttamente intesa,sia una risorsa preziosa per la tessitura di relazioni di pace,di accoglienza e per il superamento dei conflitti tra le persone e tra i popoli. Oggi parliamo molto di “intercultura”,cioè di quella attività relazionale tra persone di etnie diverse che permette a tutti noi,in un tempo di grandi migrazioni,la scoperta reciproca dell’altro da se, della sua originale e irripetibile storia, dei suoi costumi e tradizioni. Costituisce una risorsa alternativa alla paura dell’altro e ai rinascenti nazionalismi,con il loro carico d’intolleranza e di violenza.

 

Lidia e Giuliano- Foligno – Consideriamo i libri,parte del patrimonio dell’umanità; strumenti indispensabili per conoscere  le persone e dialogare tra generazioni,nonché possibilità d’intercettare quelle tappe del cammino dell’uomo che,come sognava Allende nel 1971 “..fanno avanzare i processi di umanizzazione che trasformano l’altro da nemico in fratello..”.Libri per facilitare la comprensione di se stessi,la narrazione e quindi la comunicazione e il confronto di sentimenti eterni; ma anche di rispetto per i valori di ogni cultura e di ogni civiltà. Siamo convinti che la cultura possa aiutare l’essere umano ad emanciparsi dalle proprie piccinerie,in modo incessante e senza arroganza,affinando le proprie capacità di mediazione e di gestione dei conflitti,trasformando eventi potenzialmente distruttivi in occasioni di crescita. E ancora cultura per apprezzare i cantori di ogni epoca ,e versi come questi:

“… Delle generazioni di testi che ci sono sulla terra /ne avrò letto solo alcuni,/quelli che continuo a leggere e a trasformarmi./ Dal Sud ,dall’Est,dall’Ovest,dal Nord, /convergono i cammini che mi hanno portato/ nel mio segreto centro. /Quei cammini furono echi e passi /donne,uomini,agonie,resurrezioni,/giorni e notti,dormiveglia e sogni,/ogni infimo istante dello ieri /e di tutti gli ieri del mondo,… “   ( dall’Elogio dell’Ombra, di J .L. Borges)

 

Dora- Tornando ,illuminati dalla bellezza ,al realismo pratico del quotidiano possibile,trovo opportuno suggerire agli interessati due libri preziosi dell’esperta ,appassionata di biblioteche ,che è  Antonella Agnoli :”Le piazze del sapere” ,ed .Laterza e “Caro Sindaco,parliamo di biblioteche”,ed. Bibliografica,dove,anche a seguito di importanti realizzazioni in varie città d’Italia, l’autrice sostiene che le Biblioteche non sono raccolte polverose di libri,che creano il futuro basandosi sull’eredità culturale,ma nuovi luoghi di aggregazione e di welfare.

                         

 

 

 

 

 

 

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